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INCONTRARSI NELLA DEMENZA: IL RUOLO DELLA MOTIVAZIONE DEGLI OPERATORI NEGLI APPROCCI NON FARMACOLOGICI

Abstract: 

Nel workshop si propone una riflessione sui due fronti centrali del lavoro di cura: clima lavorativo/organizzazione e relazione che sottende ogni gesto di cura dentro una consapevolezza crescente del senso del proprio agire in diverse esperienze concrete, fra cui Oasi di cura e Doll Therapy.

Declinato nella concretezza della vita quotidiana di una RSA la conoscenza della dimensione relazionale-affettiva, incarnata nel “corpo che cura” (embodied) favorisce un passaggio dalle conoscenze implicite (quindi non dette ma “sentite emotivamente”) di lettura della relazione fra operatore, persona affetta da demenza e familiare, a quelle esplicite, cioè dentro il progetto individualizzato di tutta l’equipe per ogni residente e con la famiglia.  Alla base della necessità di far interfacciare la dimensione organizzativa, ambientale e relazionale stanno da un lato le neuroscienze (ad es, ruolo dell’ossitocina) e dall’altro, una cura costante e attenta al clima lavorativo. Determinante risulta essere l’attribuzione di un ruolo centrale della pratica riflessiva embodied, attraverso momenti di condivisione e scambio, da parte dell’organizzazione, finalizzata a favorire la consapevolezza della circolarità della relazione in atto fra la persona affetta da demenza, i familiari e tutti i singoli operatori. Circolarità che consente di riaggiornare costantemente il progetto individualizzato di vita e cura, favorendo il mantenimento della motivazione del singolo operatore e dell’équipe e accrescendo la qualità della cura e la soddisfazione di tutti (residenti, operatori e familiari).

A partire dalla presentazione delle relatrici il workshop prevede momenti di approfondimento e condivisione di vissuti ed esperienze.