A cura di
Empatikamente per Ponte Giulio
Relatori

Gianluca Zaniboni, coach e formatore; si occupa da 15 anni di relazioni, orientamento al cliente/paziente, gestione dei conflitti e change management, in ambito sanitario e assistenziale.

GM10

RENDERE VISIBILE L’INVISIBILE

Il ruolo dell’ambiente fisico e relazionale nel processo di cura e assistenza

 

Abstract:

Quando parliamo di cura pensiamo subito a medici, farmaci, terapie… tutto corretto, ma raramente pensiamo al “clima” in cui questa cura avviene. Eppure, l’ambiente è probabilmente il primo, silenzioso, fattore terapeutico.

Il feedback che riceviamo dall’ambiente definisce la nostra identità psicologica; questo processo ha ovviamente il maggiore impatto (o efficacia) nell’infanzia, quando formiamo la nostra personalità, ma si riaffaccia in maniera intensa anche nei momenti di fragilità e vulnerabilità.

In questo workshop esploriamo i ruoli che hanno l’ambiente fisico e l’ambiente relazionale in questo processo.

AMBIENTE FISICO: con la Teoria delle finestre rotte introduciamo l’effetto che la cura dell’ambiente ha sui comportamenti, e come questo sia un elemento del processo di cura.

AMBIENTE RELAZIONALE: il secondo ingrediente che influenza il “clima” terapeutico e assistenziale appartiene alla dimensione delle relazioni; non basta più il “cosa” clinico, ma serve anche il “come” relazionale.

Il workshop si conclude con un’aperta riflessione su come l’investimento nell’ambiente fisico e relazionale diventa un fattore critico di successo dell’organizzazione.

 

Programma:

Apertura
– Saluti e obiettivo del workshop
– Broken Windows Theory
– L’ambiente plasma il nostro senso di sé

L’ambiente fisico
• Introduzione
– Il design
– Colori, luci e materiali
• Processi mentali attivati dall’ambiente
– Sicurezza percepita
– Orientamento e controllo
– Estetica accogliente
• Caso concreto: il bagno assistenziale

L’ambiente relazionale
• Introduzione
– Il bisogno di essere “visti”
• Processi mentali e relazionali
– Sicurezza affettiva
– Riconoscimento
– Presenza autentica
• Il caregiver come “ambiente”
– Non solo supporto pratico, ma contesto psicologico costante
– Relazione di cura come spazio relazionale che modula umore, motivazione alla terapia, resilienza

Verso un modello integrato
Schema concettuale:
– Ambiente fisico → agisce sui sensi e sul cervello limbico.
– Ambiente relazionale → agisce sull’identità e sul vissuto emotivo.

Chiusura
Immagine finale:
“La cura non è solo ciò che facciamo, ma anche il luogo e il clima che creiamo”.

 

Destinatari:

OSS, Caregiver, Dirigenti e figure manageriali e di coordinamento, Progettisti

Data Sala Ora
27 Novembre 2025 Da definire 12.00 - 13.00