A cura di
Forum N.A.
Relatori

Rita Cutini; Valentina Raimondo; Stefania Scardala; Furio Panizzi; Rosa Barone; Federico Greco;  Luisa Bagnarelli

GM03

SAPER ESSERE, SAPER FARE, SAPER RAPPRESENTARE – seconda parte

L’audiovisivo per narrare le professioni socio sanitarie e generare cambiamento

 

Lavorare con molti o pochissimi soldi è la stessa cosa…

è tutta una questione di saper raccontare una storia.

(John Carpenter)

 

“Abbiamo tutti bisogno di storie e racconti. Ne abbiamo bisogno come il pane” (Alessandro Sicora, Stati Generali della professione degli Assistenti Sociali, Roma, 22 Marzo 2023).

I racconti ci aiutano a ricordare, a riscrivere, a esplorare il mondo, a definire valori, rileggere avvenimenti, attribuire un significato all’esperienza. Come dice Annah Arendt, la narrazione “rivela il significato di ciò che altrimenti rimarrebbe una sequenza intollerabile di eventi”. Sin dall’antichità le fiabe, le storie e i racconti hanno permesso all’uomo di rielaborare la conoscenza e trasmettere dei saperi.

Anche nel Servizio Sociale da diversi anni è comparso un filone di ricerca sulla narrazione e, e le emozioni, che mettono al centro l’unicità dei racconti degli utenti/persone dei servizi e degli stessi operatori che attivano un processo narrativo all’interno dei Servizio Sociale. Il legame della narrazione con le scienze sociali si colloca però sul piano della relazione, ed è in questo senso che si può affermare che la narrazione e l’atto stesso di narrare siano radicati nell’azione sociale.

La narrazione delle storie nel servizio sociale serve a far emergere elementi nuovi e sconosciuti della persona, che portano a migliore la comprensione delle difficoltà negli interventi, ad una ridefinizione dell’intervento, a un progetto più mirato con le persone non autosufficienti.

“Alle certezze della razionalità positivista, l’orientamento narrativo privilegia i policromi modi di conoscere dell’arte e della letteratura” (Barbara Poggio, Mi racconti una storia? Il metodo narrativo nelle scienze sociali). L’approccio narrativo sviluppa l’apprendimento attraverso la narrazione delle storie di se stessi e degli altri, apre all’intuizione e alla creatività nel cercare strategie per cambiare la configurazione narrativa attribuendole un valore centrale.

Nella presente proposta di giornate formative e laboratoriale, che nascono dall’approccio narrativo e del mockumentary (il falso documentario, un genere cinematografico e narrativo sempre più frequentato dai grandi registi) si propone un percorso teorico pratico sul linguaggio audiovisivo in cui i partecipanti potranno riflettere e sperimentarsi in queste nuove forme di comunicazione.

Ogni narrazione coincide con il conflitto interiore e profondo del personaggio protagonista. Imparare a narrare, in questo caso per immagini, e dunque a restituire conflitti, aiuta a saper riconoscere quelli degli altri: le persone, le storie, che siedono davanti alle scrivanie degli assistenti sociali tutti i giorni. Perché obiettivi e desideri vengano realizzati c’è sempre un conflitto da superare. Non esiste una narrazione senza rottura dell’equilibrio.

Destinatari:

Tutti gli operatori che lavorano nei servizi sociali e sanitari.

Programma delle due giornate:

La prima giornata permetterà di ripercorrere il lavoro di tre laboratori, l’approccio metodologico e gli strumenti, che hanno portato alla creazione di 3 mockumentary. E’ prevista la visione e dibattito dei film Empaty, Stop Helping e Unlucky.

Nella seconda giornata si prevede il laboratorio di scrittura e riscrittura delle storie, al fine di rendere consapevoli i partecipanti dell’importanza delle narrazioni e di come contribuiscono al cambiamento delle storie di vita delle persone.

Secondo giorno

L’obiettivo del laboratorio è quello di apprendere dalle narrazioni e come riuscire a dar valore e voce alla propria storia di vita e quella delle persone che si raccontano all’interno dei servizi.

I partecipanti saranno chiamati a scrivere delle storie brevissime, dove all’interno ci sia un protagonista, un conflitto (quello che Vogler chiama “il viaggio dell’eroe”) e un gancio emotivo condiviso con la società. Successiva divisione in gruppi per lavorare a delle storie PITCH -Bonsai e uno scarto paradigmatico tra I/II e III atto.

Ore 11.45 – Introduzione al laboratorio a cura di Federico Greco, Furio Panizzi, Stefania Scardala, Valentina Raimondo.
Ore 12.00 – Laboratorio di scrittura
Ore 13.00 – Pausa pranzo
Ore 14.00 – Ripresa del laboratorio
Ore 16.00 – Le storie verranno condivise con il gruppo, ogni relatore seguirà un gruppo, e verranno scelte e riportate a tutti i partecipanti.

Verifica esiti dell’apprendimento attraverso la votazione della storia che si avvicina più ai criteri metodologici sopra elencati.

16.30 – Conclusioni

 

Si prega di prendere nota che la partecipazione alla seconda giornata del corso, prevede automaticamente la partecipazione anche alla prima giornata in modo da completare correttamente il percorso formativo

Data Sala Ora
30 Novembre 2023 REGENCY 1 11.45-16.30